Il progettista del più grande intervento di riqualificazione energetica con Superbonus in Lombardia, il condominio “Tre Case” di Fizzonasco, ci spiega il suo approccio all’edificio e ai committenti.
Per gestire lo studio e i lavori di un complesso residenziale costituito da 3 edifici, 150 unità abitative, sono necessarie alte competenze professionali e una grande volontà di lavorare in squadra.
Uno dei principali protagonisti di questo intervento è l’Architetto Mauro Cusati, progettista e Direttore lavori dell’intervento di Fizzonasco.
Grazie a questa intervista dell’Arch. Jacopo Aste conosciamo meglio il professionista e il suo lavoro quotidiano diviso tra attività di progettazione e adempimenti burocratici, cercando di interpretare sempre al meglio le esigenze del proprio cliente.
Architetto Cusati, ci parli brevemente del suo studio e della vostra visione.
L’inizio del viaggio parte nel 1998, quando l’apertura dello studio professionale segna in maniera fondamentale una nuova fase della mia vita.
Il nostro studio di architettura propone servizi di progettazione e consulenza tecnica, è specializzato nella consulenza tecnica sia a privati che ad operatori e si prefigge di trovare un connubio tra qualità, creatività ed efficienza con elevato approccio professionale capace di integrare aspetti architettonici, tecnologici, edilizi e organizzativi.
L’amore verso il manufatto costruito in tutte le sue forme ma soprattutto il recupero dell’esistente sono il motivo conduttore di tutta la nostra attività professionale.
Dovendo sintetizzare il mio personale approccio all’architettura, trovo questa frase di Rogers illuminante:
“Non si può pensare un’architettura senza pensare alla gente.”
Gli spazi, gli ambienti, le funzioni, i materiali, tutto è proiettato sull’uomo. Ogni progetto nasce innanzitutto dallo studio del committente in maniera quasi antropologica, dalla personale capacità di comprendere, al di là delle richieste, le sue profonde necessità, quello di cui ha bisogno senza egli stesso ne sia cosciente.
La più grande soddisfazione di un progettista è leggere nei suoi occhi la meraviglia di avere avuto quello che voleva senza avere mai saputo di volerlo.
Come si pone nei confronti di tutta quella fetta di popolazione (proprietari, ma anche nostri colleghi) che ritiene il Superbonus troppo complicato, troppo confusionario, oppure entrambe le cose?
Paradossalmente l’enorme complessità della disciplina del 110 ha evidenziato ancor di più l’importanza e il ruolo fondamentale della progettazione e dell’assistenza tecnica da parte di professionisti competenti e qualificati per la buona riuscita dell’operazione.
Dico paradossalmente in quanto la figura del professionista (dell’architetto nel mio caso), svolgendo un ruolo fondamentale nella nuova disciplina, ha finalmente conquistato il ruolo che le è proprio nell’ambito progettuale: professionalità del progetto e della sua esecuzione, garanzia e tutela per il committente e l’impresa.
Architetto, quale ritiene sia la soluzione più efficace quindi per avviare e mettere in pratica operazioni efficienti, di qualità e che non dimentichino l’aspetto architettonico e creativo?
Già ordinariamente il nostro lavoro è quasi equanimemente diviso tra attività “pura” progettuale e adempimenti burocratici.
Con la nuova agevolazione Superbonus siamo costretti quotidianamente ad analizzare prassi amministrative e faq alla ricerca di risposte ufficiali ai quotidiani dilemmi che l’esperienza empirica fa sorgere.
Il progettista è diventato interprete della volontà del legislatore per cercare di risolvere le criticità di una realtà concreta che è più rapida della reazione della pubblica amministrazione. L’aggiornamento è quotidiano e deve essere continuo.
Mi riaggancio a quanto detto prima, perché è evidente che le difficoltà evidenziate dalle sua seconda domanda si affrontano e si superano se tutti gli attori in campo fanno rete: la nostra professionalità deve fare sponda con le imprese e i committenti e in questo Rete Irene, con la sua esperienza e la sua preparazione, è un partner affidabile e competente per ogni professionista.
Si parla la stessa lingua, si cerca di prevenire criticità che se anche si presentassero sarebbero poi gestite con tempestività e – devo dire anche – con serenità. Connubio vincente per l’ottima riuscita dell’operazione.
In questo momento sta seguendo, dopo averla progettata, la Direzione Lavori di un’operazione molto estesa: si potrebbe dire quasi una riqualificazione di quartiere, più che di edificio. Cosa ci può dire di più in merito?
Il progetto denominato “riqualificazione energetica tre case” nasce da lontano ancora prima del Superbonus. L’amministratore aveva già organizzato un gruppo di lavoro con i rappresentanti del condominio.
Il progetto infatti è complesso poiché riguarda un condominio composto da tre edifici di notevoli dimensioni e con una conformazione architettonica piena di discontinuità.
L’operazione mira a risolvere i problemi di carattere termico ed igrometrico presenti nell’intero complesso condominiale. L’intervento principale è il miglioramento energetico dell’intero edificio passando dalla classe F alla classe C: saranno eseguiti lavori di cappottatura con sistema Caparol e pannello isolante di spessore 12 cm de L’Isolante; saranno corretti i ponti termici presenti sulle spallette delle finestre e sui sottobalconi con pannelli EPS e con massetti termici; saranno coibentati i terrazzi di copertura con pannelli a pavimento di spessore 12 cm in XPS;
L’intervento prevede poi lavori trainati, come la sostituzione dei serramenti prestazionali per 120 appartamenti su 138 presenti. Anche se non rientreranno nel Superbonus, saranno previsti inoltre fori per l’installazione di VMC puntuali.
Infine saranno installati impianti fotovoltaici da 20 kW di picco ciascuno (uno per edificio), con relative batterie di accumulo per circa 30 kWh.
Sarà studiato infine un restyling con nuove colorazioni, così da donare allo stesso tempo la vivacità e la semplicità di un edificio moderno.
VEDI IL PIÙ GRANDE INTERVENTO DI RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA CON SUPERBONUS IN LOMBARDIA
