STATI GENERALI DELLA GREEN ECONOMY 2020: LE POLITICHE “VERDI” COME VOLANO DI UNA CRESCITA ECONOMICA, SOCIALE E COMUNITARIA SEMPRE PIU’ DIFFUSA

Stati Generali della Green Economy

Gli Stati Generali della GreenEconomy 2020 si sono svolti settimana scorsa: un’occasione per un confronto a più voci sull’andamento delle politiche green nazionali e sulle prospettive future per il rilancio dell’Italia.

Tra i presenti agli Stati Generali della Green Economy, vi era Monica FrassoniPresidente European Alliance to Save Energy (EU-ASE) che nel sottolineare alcuni punti fondamentali per investire efficacemente nell’efficienza energetica in Italia ha ribadito l’importanza di dedicare almeno il 40% dei fondi disponibili del recovery plan a investimenti orientati al raggiungimento dei target ambientali 2030 e alla neutralità climatica al 2050, escludendo ogni investimento pubblico in progetti “fossili”, dare priorità ad investimenti di efficientamento del parco immobiliare italiano, prolungare il “Super EcoBonus” (almeno fino a fine 2023) e fornire sostegno finanziario alla piena trasposizione del quadro legislativo sull’efficienza energetica esistente.

Una serie di affermazioni che non possiamo non ri-condividere con la speranza che sempre di più l’efficienza energetica, e in particolar modo la riqualificazione energetica del nostro patrimonio edilizio, diventi uno dei temi principali del dibattito pubblico italiano in materia economica, sociale e comunitaria.

Cosa è però importante sottolineare? Di fondamentale importanza è calarsi, al di là dei buoni propositi, nel contesto che stiamo vivendo:

  • La pandemia, come riportato con dati alla mano da Andrea BarbabellaCoordinatore Italy for Climate, Responsabile Energia e Clima della Fondazione per lo sviluppo sostenibile nel suo intervento in occasione degli Stati Generali della Green Economy, ha generato il più grande crollo nella storia delle emissioni antropogeniche di gas a effetto serra, laddove tuttavia sappiamo che storicamente, in assenza di interventi strutturali, alle riduzioni generate da eventi così estremi, è sempre seguito un rimbalzo con una crescita delle emissioni (ad oggi è già noto come in Italia, l’allentamento del lockdown abbia già riportato i consumi energetici allo stesso livello del 2019).
  • Di qualche ora fa, inoltre, la notizia che la Corte di giustizia UE ha emesso una sanzione nei confronti dell’Italia, rea di aver violato le direttive dell’Unione sulla qualità dell’aria ambiente in relazione al superamento sistematico e continuato dei valori limiti stabiliti per le particelle PM10 dalla direttiva “qualità dell’aria” (periodo di riferimento 2008-2017).

Fondamentale è quindi non nascondersi solo dietro a buoni propositi e confortanti parole, ma far sì che fondi europei, nazionali e una forte compagine imprenditoriale e istituzionale possa fare davvero la differenza nei prossimi anni con progetti e azioni concrete e oggettivamente trainanti.

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